Grate alle Finestre in Condominio

grate alle finestre

Installazione di Grate alle Finestre in Condominio: La Giurisprudenza tra Sicurezza e Decoro Architettonico


L’installazione di grate alle finestre è una pratica comune per i condomini che desiderano aumentare la sicurezza dei loro appartamenti contro intrusioni. Tuttavia, questa soluzione, pur consentita in linea di principio dagli articoli 1122 e 1102 del Codice Civile, può essere soggetta a restrizioni significative imposte dai regolamenti condominiali, che possono limitare o vietare modifiche che compromettano il decoro architettonico delle parti comuni.

Una recente sentenza del Tribunale di Milano (n. 580 del 16 gennaio 2024) ha dimostrato come tali regolamenti condominiali, se di natura contrattuale, possano legittimamente escludere interventi altrimenti permessi, confermando così la loro capacità di prevalere su diritti individuali in merito alla gestione delle parti comuni.

Il Caso in Esame: Fatti e Decisione del Tribunale

Nel caso specifico, un condomino ha contestato una delibera assembleare che gli negava l’autorizzazione a installare grate sulle finestre del suo appartamento situato al piano rialzato, lato strada. Il progetto, presentato con tutti i dettagli tecnici necessari, era stato rifiutato dall’assemblea, nonostante il condomino avesse manifestato disponibilità a discutere le modalità di installazione per minimizzare l’impatto estetico.

L’assemblea sosteneva che tale installazione avrebbe compromesso l’estetica dell’edificio e violato il regolamento condominiale, che vieta interventi che possano alterare l’estetica del fabbricato. In risposta, il condomino argomentava che le grate non avrebbero arrecato danno al decoro architettonico, sottolineando come altre modifiche alla facciata fossero già state tollerate.

La Valutazione del Tribunale

Il Tribunale ha ritenuto legittima la posizione del condominio, confermando che l’installazione delle grate rientra nelle modifiche consentite dall’articolo 1102 del Codice Civile solo se non contrasta con regolamenti specifici. Ha inoltre ribadito che tali regolamenti, se contrattuali, possono vietare interventi che modifichino anche minimamente l’aspetto estetico dell’edificio, indipendentemente dal fatto che altre modifiche simili siano state in precedenza tollerate.

Il regolamento condominiale in questione vieta chiaramente opere che possano compromettere l’estetica del fabbricato. La decisione del Tribunale ha quindi dato prevalenza alla tutela del decoro architettonico rispetto alla sicurezza percepita dal singolo condomino.

Considerazioni Conclusive

In sintesi, l’installazione di grate alle finestre in ambito condominiale è subordinata al rispetto dei regolamenti condominiali. Quando tali regolamenti non vietano espressamente le grate, né impongono particolari restrizioni sul decoro, il singolo condomino può procedere all’installazione, a condizione che l’intervento non danneggi l’estetica dell’edificio.

Secondo l’articolo 1122 del Codice Civile, ogni modifica deve essere comunicata all’amministratore, il quale è tenuto a informare l’assemblea. L’uso delle parti comuni non può essere tale da pregiudicare il decoro architettonico, come stabilito dall’articolo 1102 del Codice Civile.

Infine, la Corte d’Appello di Milano ha affermato la legittimità di interventi che, seppur arrecando un pregiudizio estetico, sono di entità talmente modesta da essere compensati dal beneficio apportato (sentenza del 22 maggio 1998, n. 1444). Tuttavia, è imprescindibile il rispetto delle clausole contrattuali del regolamento condominiale, che potrebbero vietare espressamente tali installazioni, indipendentemente dal loro impatto concreto sull’edificio.

Nel caso esaminato, la decisione del Tribunale ha posto l’accento sull’importanza di preservare l’unitarietà estetica dell’edificio, conforme alla volontà del regolamento e dell’assemblea condominiale, confermando il divieto di installare le grate proposte dal condomino.

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